venerdì 19 febbraio 2010

Irlanda gentile - humour e avventure a pedali di un eccentrico gentleman inglese

Se vi piace la bicicletta e vi piace l'Irlanda, questo è il libro che fa per voi.
Ma se non vi piacciono né la bicicletta e nemmeno l'Irlanda, sono certo che la lettura di Irlanda gentile di Edward Enfield, Ediciclo Editore, vi farà cambiare idea.
Edward Enfield è un signore inglese, nato nel 1929, che ha pedalato in Francia, Grecia, Ungheria, oltre che in Irlanda per due volte.
Il suo libro è sottotitolato "humour e avventure a pedali di un eccentrico gentleman inglese"  e descrive benissimo la scrittura del nostro ciclista.
Le pagine sono piacevolissime, ricche di aneddoti brillanti, di sincera curiosità per le persone incontrate e dense di umorismo.
Basta citare i due giapponesi che hanno venti giorni per visitare cento pub, per cui si muovono alla media di cinque pub al giorno. Enfield si chiede come facciano dal momento che non li vede mai ubriachi, finché scopre che i due non bevono: stanno scrivendo una guida ai pub irlandesi.
Senza dimenticare che per il suo primo viaggio utilizza una guida pubblicata nel 1938.
E non fatevi infastidire dalla ben nota presunzione inglese nei confronti del mondo, segnatamente del resto d'Europa, che ogni tanto fa capolino tra le pagine del libro. Non curatevene, passate oltre e non ve ne pentirere.
Peraltro, a mio parere Enfield è particolarmente obiettivo e scrupoloso nel descrivere le colpe storiche dell'Inghilterra verso l'Irlanda.
E il suo spirito caustico non risparmia nessuno, nemmeno un'istituzione rispettata come la BBC, per la quale sta realizzando un servizio basato sul suo viaggio. Sentite come descrive un suo tentativo di telefonare alla BBC.
Invece di un essere umano, mi rispose un centralino automatico con la voce ostile di una donna robot che faceva affermazioni folli come: "Se sa quale interno desidera, digiti il numero."
Per cui, comprate il libro, leggetelo e cominciate a pedalare per qualche breve gita vicino a casa. Vi si aprirà un mondo e non vi fermerete più. Ne sono convinto.

domenica 7 febbraio 2010

Mr. Fridge

Una sera, dopo una bevuta evidentemente molto molto abbondante, Tony Hawks scommette 100 sterline con un amico che farà il giro dell’Irlanda in autostop portandosi appresso un frigorifero.
Da qui prende avvio Mr. Fridge - l'Irlanda in autostop con un frigo, dello stesso Tony Hawks, Feltrinelli Traveller.
Detto così, potrebbe sembrare il racconto di un'avventura sconclusionata del solito inglese eccessivamente amante della birra. Come scrive Tony "Un'idea completamente insulsa, ma geniale".
E infatti, un'intervista radiofonica fa crescere un tale passaparola da trasformare il viaggio in un piccolo evento nazionale.
Così Tony incontra una serie di personaggi i più svariati, comuni, inusuali, drammatici, mai banali e il suo racconto dell'Irlanda è semplicemente appassionante.

Quella che segue è una breve intervista per fare conoscenza con Tony Hawks. A fianco, qualche copertina delle diverse edizioni del libro. 
(personalmente, condivido il commento sull'Ulisse di Joyce, ma magari di questo ne riparleremo)

Descrivici la tua valigia, o nel tuo caso, il tuo frigorifero.

Il mio frigorifero è piccolo, accomodante, e ricoperto di firme-ricordo.
Mi piacerebbe averne uno di quelli americani, giganteschi, ma forse avrei più problemi con l'autostop.

Il tuo non è esattamente quello che si chiama "un bagaglio leggero". Qualche suggerimento per i frigo-viaggiatori?
Consiglierei l'acquisto di un carrello e una sana dose di ottimismo.

Porti sempre vestiti eleganti, nel caso ti invitasse a cena un ambasciatore?
No. Prima di tutto in frigo si sciuperebbero. E comunque non conosco così tanti ambasciatori.

Se dovessi fare un acquisto dell'ultimo minuto al Duty Free, cosa prenderesti?
Niente. All'aeroporto costa tutto meno, perché è Duty Free, ma per quanto mi riguarda risparmio di più comprando altrove.

Se dovessi scegliere un solo scrittore per tutti i viaggi della tua vita, chi sarebbe?
James Joyce. Leggerei e rileggerei l'Ulisse, e magari un giorno finirei per capirci qualcosa.

Giornali e riviste?
"Aria condizionata" e "Il mensile della refrigerazione"

Che fotografie porti con te?
La mia. E' sul passaporto.

mercoledì 3 febbraio 2010

Australian Cargo

Un altro ottimo libro sull'Australia che ha in comune con In un paese bruciato dal sole il viaggio sull'Indian-Pacific, il treno che unisce Sidney a Perth con un tragitto di oltre quattromila chilometri.
Per il resto, Australian Cargo di Alex Roggero, edito da Feltrinelli, è molto diverso dal volume di Bill Bryson.
Roggero, oltre che scrittore è fotografo di valore e, a mio parere, questo si riflette nella sua prosa, nervosa e sintetica.
Inoltre, il suo viaggio si muove sulle tracce di quello fatto da suo nonno per motivi ben diversi e questo lo porta a seguire un percorso del tutto particolare e personale e a raccontarci un'Australia lontana dai tradizionali circuiti seguiti dai viaggiatori.
Infine, il viaggio di ritorno Roggero lo compie su una nave mercantile che in poco più di un mese lo porta da Sidney a La Spezia. E vi sbagliate se pensate che non ci sia niente da scrivere su un un viaggio effettuato su un cargo.