sabato 21 gennaio 2012

La scia della balena

La scia della balena, edito da Guanda, a mio parere non è uno dei libri migliori di Francisco Coloane.
La bravura e la capacità di Coloane di rendere le sensazioni e le immagini della vita in Patagonia agli inizi del '900 restano intatte e non si discutono, ma le due parti in cui è suddiviso il libro evidenziano una certa discontinuità e lo fanno apparire non tanto un testo unico quanto la raccolta nello stesso volume di due romanzi brevi.
Il libro ruota tutto attorno alla figura di Pedro Nauto, giovanissimo abitante dell'isola di Chiloè che non sa chi sia il padre.
Nella prima parte scopriamo la sua vita nell'isola fino alla morte della madre mentre nella seconda Coloane ci fa accompagnare Pedro, appena quindicinne, nei suoi viaggi sulle baleniere che navigano nei mari antartici.
Un ritratto in qualche modo autobiografico perché anche Coloane a quindici anni restò orfano di entrambi i genitori e si imbarcò sulle baleniere.


Francisco Coloane, scrittore cileno, è morto nel 2002.
Nella sua vita è stato marinaio, contadino, giornalista e grande viaggiatore che ha attraversato non solo le terre australi del Cile, in compagnia tra gli altri del poeta russo Evgenij Evtusenko, ma si è spinto fino in Cina e in Mongolia. Nei suoi romanzi ha raccontato la vita in Patagonia e nella Terra del Fuoco.


Nessun commento:

Posta un commento