sabato 26 marzo 2011

L'Italia in seconda classe

Nel luglio 2001, Paolo Rumiz, insieme a Francesco Altan ed Emilio Rigatti, va in bicicletta da Trieste a Istanbul e racconta questo incredibile viaggio in Tre Uomini in bicicletta, Feltrinelli editore.
Nell'estate del 2002, evidentemente bisognoso di effettuare un altro viaggio fuori dalla norma, insieme a Marco Paolini, ben noto attore e autore, gira l'Italia in treno, meglio, gira l'Italia viaggiando in treno sulle linee secondarie.
Rumiz e Paolini percorrono 7.480 chilometri, come la Transiberiana dagli Urali a Vladivostok.
Da questa esperienza Paolo Rumiz trae un libro strepitoso, L'Italia in seconda classe, anche questo edito da Feltrinelli, che ci conduce alla scoperta di un Paese sconosciuto, dove ancora si trovano i valori del lavoro, dove conta essere e non apparire, dove le persone si relazionano con le altre persone in modo diretto e spontaneo.
Ventun capitoli, tanti quante sono le tappe del viaggio, ognuno illustrato dai disegni di Altan.
Una lettera agile e veloce ma di sostanza e di gusto.

Marco Paolini, attore e autore teatrale, regista e drammaturgo. Molto noto per Il racconto del Vajont, sulla tragedia della diga del Vajont, e per Il sergente, tratto da Il sergente nella neve di Mario Rigoni Stern.

Tre uomini in bicicletta, di Paolo Rumiz, Francesco Altan, Emilio Rigatti, edito da Feltrinelli, è il racconto del viaggio in bicicletta che, nel luglio 2001, i tre hanno effettuato da Trieste a Istanbul. Duemila chilometri lungo quella che viene chiamata la Grande Diagonale, attraverso Slovenia, Croazia, Serbia, Bulgaria e Turchia.

Paolo Rumiz, nato a Trieste, inviato speciale del “Piccolo” di Trieste ed editorialista de “la Repubblica”, esperto del tema delle Heimat e delle identità in Italia e in Europa, dal 1986 segue gli eventi dell’area balcanico-danubiana. Ha vinto il premio Hemingway nel 1993 per i suoi servizi dalla Bosnia e il premio Max David nel 1994 come migliore inviato italiano dell’anno. Ha pubblicato, tra l’altro, Danubio. Storie di una nuova Europa (1990), Vento di terra (1994), Maschere per un massacro (1996), La linea dei mirtilli (1993; 1997), Gerusalemme (2005).

mercoledì 23 marzo 2011

Camminando

Un libro di Pino Cacucci che ho trovato deludente e non all'altezza di altre sue pubblicazioni.
Camminando, Feltrinelli editore, è un insieme di brevi ritratti, alcuni interessanti e riusciti, altri meno, di personaggi incontrati dall'autore nel suo viaggiare principalmente in America Latina.
Una somma di capitoli discontinui e che danno l'idea di episodi singoli, privi di un filo conduttore.
Insomma, a mio parere, un testo lontano dalla forza di Ribelli o di Le balene lo sanno.

Le Balene lo sanno. Viaggio nella California messicana, edito nella collana Feltrinelli Traveller, è un atto di amore di Pino Cacucci per le balene. Un libro ricco di sentimento ma mai stucchevole, pieno di informazioni storiche e scientifiche sui cetacei così come di annotazioni sui paesi attraversati e sugli uomini e le donne che li vivono e che ne hanno fatto la storia, spesso tragica mai banale.

venerdì 18 marzo 2011

Una passeggiata nei boschi

Immaginatevi un uomo di 44 anni, fuori forma e un po' sovrappeso, che, in compagnia di un amico che non vede dai tempi delle scuole superiori, ancora più fuori forma e sovrappeso di lui e con anche qualche problema con l'alcool, decide di affrontare l'Appalachian Trail, un sentiero di 3.400 chilometri che attraversa quattordici Stati americani.
A piedi naturalmente. Non ce la farà mai, state pensando.
In parte avete ragione, Bill Bryson riesce a percorrerne solo 1.400 di chilometri, e ci narra questa sua magnifica avventura in Una passeggiata nei boschi, edito da TEAun buon libro davvero, come d'altronde lo sono tutti i libri di viaggio di Bryson.
Paesaggi, uomini e donne, animali, vegetazione, pezzi di storia degli Stati Uniti raccontati con semplicità, senza retorica, con ironia e umorismo, con partecipazione e calore umano.


America perduta, edito da Feltrinelli, è la storia di un viaggio negli Stati Uniti delle piccole città in cui la vita è rimasta ferma agli anni Cinquanta. Bryson, tornato nel suo Paese dopo aver vissuto in Gran Bretagna, ha percorso oltre 22.000 chilometri, attraverso 38 stati, viaggiando quasi sempre su strade secondarie, da una cittadina all'altra.


In un Paese bruciato dal sole, edito da Guanda, è un gran bel libro, probabilmente il più bel libro di Bill Bryson,  un Bryson che ci racconta  l'Australia da par suo, mescolando paesaggi, contatti umani, flora e fauna.


 

Una città o l'altra, edito da Guanda, è il diario di un viaggio attraverso tutta l'Europa, raccontato da Bill Bryson con la consueta ironia  e intelligenza.


mercoledì 2 marzo 2011

Tre uomini in bicicletta

Un gran bel libro, immediato, spontaneo, godibile, perfino poetico e allo stesso tempo profondo e ricco di informazioni.
Tre uomini in bicicletta, di Paolo Rumiz, Francesco Altan, Emilio Rigatti, edito da Feltrinelli, è il racconto del viaggio in bicicletta che, nel luglio 2001, i tre hanno effettuato da Trieste a Istanbul.
Duemila chilometri lungo quella che viene chiamata la Grande Diagonale, attraverso Slovenia, Croazia, Serbia, Bulgaria e Turchia.
Duemila chilometri di panorami, pianure, laghi, fiumi, montagne, caldo e freddo, e poi persone, uomini e donne di razze, religioni e culture diverse, appena usciti da terribili guerre.
Un libro che si beve d'un fiato, come le birre che i nostri tre ciclisti si gustavano alla sera dopo una lunga giornata in sella.
Un libro per appassionati della bicicletta, innanzitutto ma non solo, un libro per chi ama viaggiare, quale che sia il mezzo di trasporto, e capire i Paesi che sta percorrendo e un libro che, forse più di molti saggi, aiuta a capire il mondo tormentato dei Balcani.

Francesco Altan, nato a Treviso, vive ad Aquileia. Autore di fumetti e vignette, collabora con varie testate. È il padre del metalmeccanico vetero-comunista Cipputi e della cagnetta Pimpa, e il creatore di pupazzi e scenografie per il teatro.
Emilio Rigatti è nato a Gorizia nel 1954. Insegnante d’italiano alle scuole medie, usa la bici al posto della macchina e Leopardi al posto della televisione. Non è transgenico ed è biodegrabile.

Paolo Rumiz, nato a Trieste, inviato speciale del “Piccolo” di Trieste ed editorialista de “la Repubblica”, esperto del tema delle Heimat e delle identità in Italia e in Europa, dal 1986 segue gli eventi dell’area balcanico-danubiana. Ha vinto il premio Hemingway nel 1993 per i suoi servizi dalla Bosnia e il premio Max David nel 1994 come migliore inviato italiano dell’anno. Ha pubblicato, tra l’altro, Danubio. Storie di una nuova Europa (1990), Vento di terra (1994), Maschere per un massacro (1996), La linea dei mirtilli (1993; 1997), Gerusalemme (2005).